Aerei, miti e misteri

Sono trascorsi 111 anni da quando il giovane aviatore brasiliano Alberto Santos-Dumont fece volare il biplano 14-bis, uno dei primi aerei della storia. Pochi anni prima, i fratelli Wright scrissero la storia dell’aviazione per il primo volo che rimase in aria per 12 secondi percorrendo circa 36 metri. Oggi siamo abituati a volare con aerei moderni, con i giganteschi Boeing 787, gli Airbus A350 e A380. E non ci meravigliamo più del “miracolo del volo”. Ma quanto sappiamo davvero sugli aerei e sul volo? Ecco 15 curiosità che, forse, non conoscete.

Aerei, miti e misteri1. Gli aerei sono progettati per resistere ai fulmini
I fulmini colpiscono regolarmente ogni aeroplano, almeno una volta l’anno circa. O, in altre parole: ogni 1000 ore di volo. Tuttavia, incidenti capitano raramente. Quello più catastrofico risale al 1963 quando un Boeing 707 fu colpito da un fulmine e si schiantò nel Maryland (Usa), mentre era in volo da Baltimore a Philadelphia uccidendo tutte le 81 persone a bordo. In realtà, gli aerei hanno una struttura metallica, un po’ come la nostra auto: la corrente scorre sulla superficie della fusoliera e non raggiunge l’interno, proseguendo la sua corsa nel vuoto. Inoltre, oggi i velivoli dispongono tutti di un sistema di protezione che previene gli incendi al serbatoio. Qui il video di un fulmine che lo scorso ottobre colpì l’aereo sul cielo d’Islanda

2. A cosa serve il buco nei finestrini degli aerei?
Chi è seduto nel posto vicino al finestrino avrà sicuramente notato una specie di forellino in basso a tutti gli oblò degli aerei. A cosa serve? Viene chiamato “foro di respirazione” e la sua funzione è piuttosto importante per la sicurezza. In parole povere: serve a gestire meglio la differenza di pressione tra l’esterno e l’interno dell’aereo

3. Non c’è un posto più sicuro di altri sull’aereo
L’ossessione del posto sicuro. La Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia federale statunitense per l’aviazione civile, dice che non c’è un posto più sicuro di altri, in caso di incidente aereo. Tuttavia, diversi studi, tra cui uno della rivista americana Time (che setacciato il registro sugli incidenti aerei degli ultimi 35 anni), aveva rivelato che i posti più sicuri sono le poltrone di mezzo nelle file posteriori. I passeggeri nella parte posteriore dell’aereo hanno una bassa percentuale di mortalità (32%) rispetto a chi si trova in mezzo (39%) o davanti (38%)”. Eppure, esistono innumerevoli variabili in caso d’incidente: è perciò impossibile determinare il “posto più sicuro
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4. Le stanze segrete delle hostess
Alcuni aerei (soprattutto quelli che percorrono voli di lungo raggio, 
i Boeing 777 e 787 Dreamliner) hanno delle “stanze inaccessibili”, vere e proprie cuccette dove “spariscono” hostess e steward per riposare o dormire. Le stanze (dai 6 ai 10 posti letto) sono generalmente accessibili tramite una scala nascosta e si trovano proprio sopra la testa dei viaggiatori. Qui non manca neppure una piccola area relax dotata di tv.

5. Perché vengono abbassate le luci della cabina all’atterraggio?
Quando un aereo atterra di notte il personale di bordo abbassa le luci all’interno della cabina. Perché? Per un motivo di sicurezza. Infatti, in caso di un’evacuazione d’emergenza, i nostri occhi si sarebbero già adattati al buio, così saremmo in grado di vedere meglio una volta fuori. Allo stesso modo, gli assistenti di volo invitano i passeggeri ad alzare le tendine dei finestrini durante la fase di decollo o di atterraggio per garantire al passeggero una maggiore visibilità verso l’esterno in caso di emergenza, incidente o evacuazione. Anche i soccorsi potrebbero così gettare uno sguardo all’interno e capire in questo modo cosa sta accadendo

6. Non servono entrambi i motori per volare
L’idea di un motore che si rompe durante il volo sembra spaventosa, ma ogni aereo commerciale con due o più motori può volare anche con un motore non funzionante, cioè con perdite di potenza/spinta del 50%, 33%, 25% a seconda del numero di motori
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7. Perché ci sono posacenere nei bagni?
Sugli aerei è vietato fumare, lo sanno anche i bambini. Tuttavia, le toilette di molti aeromobili dispongono ancora di posacenere. Il motivo? Le compagnie aeree (e gli ingegneri che progettano gli aerei) sono consapevoli che – malgrado i tanti divieti -, c’è sempre un fumatore a bordo il quale, ad un certo punto, deciderà di accendersi una sigaretta. Lo farà in questo spazio relativamente limitato del bagno, “in un luogo sicuro”. E il posacenere qui serve proprio a questo. Ma ricordatevi: fumare in aereo può costare molto caro. Qualche anno fa, un passeggero su un volo Ryanair da Bergamo ad Alghero si è visto comminare una sanzione da 2.000 euro per la violazione dell’articolo 1.213 del Codice di navigazione aerea.

8.
Il cibo sugli aerei è insapore
Il cibo in aereo ha una cattiva reputazione. Ma di chi è la colpa? Del cibo o della situazione nella quale ci troviamo, cioè un’altitudine di circa 35mila piedi in un ambiente pressurizzato? La risposta: non è necessariamente colpa delle pietanze. La pressione e la scarsa umidità (in cabina si ricicla l’aria ogni pochi minuti) appiattiscono il gusto dei cibi e delle bevande, alterano anche l’olfatto, fondamentale nella percezione dei sapori. Il salato e il dolce vengono distorti (il dolce risulta meno dolce e il salato risulta più salato). L’aria molto secca a bordo fa seccare le mucose nasali, fondamentali per aiutarci a distinguere odori e profumi e percepire i gusti del cibo come si deve. Il consiglio: la prossima volta, saltate il pasto e chiedete invece un bicchiere di succo di pomodoro

Aerei, miti e misteri9. A proposito di quelle maschere a ossigeno
Nella malaugurata ipotesi di un’improvvisa perdita di pressione in cabina le maschere a ossigeno usciranno automaticamente dai loro alloggiamenti che si trovano proprio sopra la testa dei passeggeri. Vanno indossate subito ed hanno circa 15 minuti di ossigeno a disposizione. Sembra un tempo spaventosamente breve, ma in realtà dovrebbe essere più che sufficiente. Soprattutto per il pilota che dovrà portare l’aeromobile a una quota più bassa (sotto i 10.000 piedi) in cui è possibile respirare normalmente

10. Cosa sono quelle scie bianche?
Le scie bianche rilasciate dagli aerei, che a volte può capitare di vedere alzando gli occhi al cielo, non sono gas di scarico. E nemmeno “prove di un complotto globale. Il loro nome tecnico è “contrails”, cioè scie di condensazione. I reattori rilasciano vapore acqueo come parte del processo di combustione. Quando questo vapore caldo viene in contatto con l’aria più fredda dell’atmosfera terrestre, crea quelle linee bianche gonfie nel cielo

11. Qual è il modo migliore per lamentarsi efficacemente?
Internet, ovviamente. Ma non sempre otterrete una risposta mandando una semplice mail alla compagnia aerea. Lamentarsi direttamente con il personale di bordo per qualche disservizio serve a poco. Hostess e steward, infatti, non hanno molto potere. Oggi, però, molti passeggeri sfruttano la rete per sfogarsi. Soprattutto i social network. E – purtroppo – non sempre a ragione. A volte, tuttavia, la compagnia reagisce. O, è costretta a reagire. Come il caso che ha travolto la United qualche settimana fa. Ricordate quel video pubblicato su Twitter di un uomo portato via con la forza da un aereo per risolvere un semplice caso di “overbooking”?

12.
Quanti sono gli aerei in volo adesso?
Secondo un’analisi fatta dal portale FlightAware, lo scorso anno nei cieli del mondo c’erano – in media e in qualsiasi momento – un totale di 9.728 aerei che stavano trasportando 1.270.406 persone. La giornata più “pesante” per il traffico aereo è stata quella del 5 agosto 2016, con 12.856 aerei che stavano trasportando 1.590.929 persone
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13.
La cosa più sporca che toccherai sull’aereo
Il tavolino richiudibile, pieno zeppo di “germi trasvolatori”. Sebbene quei ripiani che usiamo per poggiare il cibo o altre cose vengano puliti dopo ogni volo, il livello di germi trovati è parecchio alto: siamo a rischio di arrivare a contatto con una media di 2.155 unità per pollice quadrato. A confronto: la maniglia del bagno ne conta “appena” 265

14. La scatola nera non è nera
La scatola nera di un aereo (“black box”) registra le conversazioni tra i piloti e acquisisce i dati tecnici. Ma non è nera: è di colore arancione. Probabilmente le prime scatole nere montate sugli aerei erano di colore nero, oppure si annerivano in caso di incendio. Poi hanno iniziato a farle di colore arancione, con bande catarifrangenti per renderle facilmente rintracciabili in caso di incidente

15. “Ai piloti vengono serviti due pasti diversi”
In cabina di pilotaggio viene servito un menù diverso da quello dei passeggeri. E pilota e copilota non possono nemmeno condividere quello che mangiano. Il motivo? Il cibo di uno dei due, infatti, potrebbe avere qualcosa che non va. Questo è perlomeno ciò che ha rivelato un assistente di volo in una (accesa) discussione su Reddit di qualche tempo fa è intitolata: “Voi che lavorate per le compagnie aeree, quali sono i segreti che i passeggeri non sanno?”

Articolo tratto da Corriere.it