Io e mio marito Vincenzo ci eravamo da un po’ di tempo ripromessi di fare una crociera insieme, provando questa nuova esperienza entrambi per la prima volta. Eravamo stati preparati da amici e conoscenti, e dai nostri agenti di viaggio, Laura e Francesco Marras, su cosa significa fare una crociera, ma poi viverla ha naturalmente avuto un altro nuovo effetto.
La Costa Luminosa che abbiamo scelto per la nostra settimana in totale relax di fine luglio 2017 salpava dal porto triestino di domenica, pertanto abbiamo deciso di recarci a Trieste il giorno prima, pernottando nel delizioso Hotel Roma, per goderci questa bella città e fare le cose con calma, contemplando la meravigliosa Piazza Unità d’Italia, le vie del centro, il lungo Viale Miramare e le Rive della città che affaccia sul Golfo.
Una volta imbarcati sulla nostra nave abbiamo iniziato a scoprire tutte le dinamiche che caratterizzano la vita su una nave da crociera: i tanti servizi offerti; la cucina di altissima qualità; il personale di bordo numeroso, cordiale ed efficiente sotto tutti i punti di vista; gli spettacoli teatrali davvero unici nei loro diversi generi; lo staff di animazione presente, ma non invadente, che vivacizza le giornate con attività e serate a tema; le due piscine, una a poppa e l’altra a prua, con annesse delle grandi e gradevolissime vasche per l’idromassaggio; il centro benessere e la palestra frequentatissima, dove anche noi diverse volte ci siamo recati per fare un po’ di movimento (e dove io mi sono anche concessa una bella lezione di pilates!); gli ascensori panoramici; l’ampio e ben organizzato casinò; tutti gli spazi, le cabine, gli arredi e i corredi; tutto curato nel dettaglio e nella pulizia.
Prima tappa: Corfù. Sfruttando le poche ore a disposizione abbiamo fatto un giro pomeridiano a piedi per le strade dell’isola, tra negozietti , spazi verdi e scorci sul mare. Abbiamo anche approfittato del caldo per tuffarci nelle acque della spiaggetta di Faliraki.
Il secondo approdo è stato Katakolon, il porto dell’antica città di Olimpia, dove ci siamo recati in escursione organizzata dallo stesso gruppo Costa. Un suggestivo sito archeologico, che tuttavia non ha nulla da invidiare ai siti greci della Sicilia e della Magna Grecia, ma in cui si respira ovunque aria dell’antica Grecia. Entrare nello stadio in cui per secoli si sono svolte le prime Olimpiadi è stato davvero suggestivo, e ammirare da vicino i ruderi degli edifici e le parti dipinte dei templi conservate all’interno del Museo Archeologico, insieme ai gruppi scultorei, ai corredi, e a molto altro, è stato oltremodo emozionante per chi come me ama la storia e l’archeologia.
La terza meta è stata forse quella dai noi preferita: l’isola di Mykonos. Appena sbarcati abbiamo preso un battello che ci ha condotti al porto antico. Da lì passeggiando tra i vicoletti dell’isola, tra casette bianche con finestre e ringhiere dai colori pastello e adornate con fiori e piante, scorgendo qua e là i numerosi gatti randagi che si rilassano all’ombra (immagini queste che tanto contraddistinguono Mykonos), abbiamo deciso di noleggiare uno scooter per poterci godere tutta l’isola nel corso della giornata. In questo modo abbiamo potuto spostarci facilmente da una punta all’altra, assaporando diverse spiagge dell’isola… Una più meravigliosa dell’altra! Dapprima la piccola e deliziosa cala di Ornos, poi la grande spiaggia di Kalo Livadi nella costa sudorientale dell’isola. Dopo una sosta nel quartiere di Ano Mera in un “artopoieio”, il tipico panificio greco stracolmo di prodotti da forno oltre ogni immaginazione, siamo andati più a nord nella selvaggia e isolata spiaggia di Ftelia, per immergerci in un mare limpido e cristallino che difficilmente riusciremo mai a dimenticare. Siamo poi ritornati nella zona della famosa Little Venice, così chiamata perché le case con i loro balconi sono costruite a filo d’acqua e ricordano quelle di Venezia, e da qui abbiamo ammirato i famosi mulini a vento al tramonto, attendendo invano l’arrivo del famoso pellicano frequentatore del posto. Dei bei ricordi, insomma, di un’isola in cui ci siamo ripromessi di ritornare al più presto.
Un giorno intero di navigazione ci ha permesso di risalire la rotta lungo l’Adriatico verso la Croazia, immersi nelle attività e nel relax offerti dalla nave da crociera. L’indomani mattina siamo così sbarcati a Dubrovnik, o Ragusa di Dalmazia, e subito ci siamo recati nella Città Vecchia, un vero gioiello medievale che fa parte del patrimonio culturale dell'UNESCO. Un’atmosfera speciale, per certi versi mistica, trasuda dalle antiche mura cittadine e dalle due fortezze di Revelin e di Lovrijenac che sono state scenario per l’ambientazione della serie TV “Game of Thrones” (Il Trono di Spade) che noi amiamo seguire. Ci siamo più volte persi nel labirinto delle stradine della città, ammirando ovunque le belle strutture architettoniche di età medievale e rinascimentale, scoprendo scorci indescrivibili sul mare e ritrovandoci in mezzo a mercatini variopinti di frutta, aromi, fiori e stoffe con ricami tradizionali. Una località spettacolare da vedere almeno una volta nella vita.
Non è stata da meno l’ultima meta della nostra crociera, Venezia, che invece è una di quelle città che non ti stancheresti mai di visitare ogni qualvolta ti trovi nei suoi pressi. In molti di mattina presto ci siamo affrettati a raggiungere il ponte della nave per ammirare l’ingresso nei canali della città marinara fino all’ormeggio. Un’intera giornata ha permesso a me di rinfrescare la memoria dei luoghi più pittoreschi e più romantici che conosca, e a Vincenzo di ammirare per la prima volta questa città tanto caratteristica, tra le “rughe”, le “calli” e i canali piccoli e grandi.
Con queste immagini suggestive ci siamo imbarcati per l’ultima volta sulla nostra Costa Luminosa che l’indomani ci ha riportati al porto di partenza, senza quasi accorgerci del rapido tempo trascorso in questa nostra vacanza. Da Trieste un treno ci ha condotti a Treviso dove ci siamo concessi un ultimo pranzo da “crocieristi per caso” in un ottimo sushi bar del centro prima di raggiungere l’aeroporto e fare rientro a casa.